Cosa fare se la dipendente abbandona ingiustificatamente il posto di lavoro e si mette in malattia?
[Domanda di Assunta, 25/01/2013] Buonasera. Ho iniziato la mia attività a maggio, ho fatto vari colloqui per assumere e tra queste ci sarebbe questa signora che ho assunto perché mi ha pregato che aveva bisogno di lavorare (il marito non lavorava e hanno tre figli). Qualsiasi lavoro le sarebbe andato bene, e cosi la ho assunta come lavapiatti 7° livello. Nulla da dire, anche lei ci ringraziava sempre, poi una sera mio marito (premetto abbiamo sempre chiesto e chiediamo sempre per favore a tutti anche se sono dipendenti) le ha chiesto di pulire il bagno. Non l'avesse mai fatto. Ha iniziato a urlare: “io me ne vado, io non faccio la serva a nessuno”. Ha preso e se ne è andata, abbandono il posto di lavoro. Subito le ho mandato un sms chiedendo giustificazioni sull'abbandono del posto di lavoro, lei mi ha risposto che era dalla guardia medica e che poi mi avrebbe richiamato. Quando mi ha richiamato me ne ha dette di cotte e di crude, “io do le dimissioni, me ne vado” ecc. ecc. Io quando sono riuscita a parlare le ho detto pensarci (“magari ora sei un po’ agitata, ci sentiamo”), il giorno dopo mi ha portato il certificato medico per 2 settimane, e così da inizio novembre ad oggi sono 3 mesi che è in malattia.
Io chiedo cosa posso fare, perché questa è solo una presa in giro, e come sempre l'Inps accetta tutto. Cosa posso fare visto che tanto non posso fare nulla per la malattia inventata, tanto si sa, dicono che sono esauriti e i medici oggi ti danno 3 mesi, ma almeno che non mi ha comunicato gli indirizzi, non ha ritirato nemmeno una mia lettera, nulla, cioè devo pagarla e basta. Il consulente che ho è molle e non prende decisioni, le lettere me le sono fatte da me. E’ possibile che non riesco a fare nulla? La ringrazio anticipatamente. Cordialità
Risposta: In questo caso, essendo trascorsi ben due mesi dall'epoca dei fatti, per cui appare tardiva qualsivoglia contestazione relativa all'abbandono ingiustificato del luogo di lavoro e ad altre condotte anche penalmente rilevanti, l'unica strada per poter procedere al licenziamento è costituita dalla prova che l'attuale assenza dal lavoro è pretestuosa. A tal fine sarebbe sufficiente provare che in costanza di malattia la dipendente pone in essere comportamenti incompatibili con la stessa; al riguardo spesso risultano decisive le prove raccolte a mezzo di agenzie investigative.
Io chiedo cosa posso fare, perché questa è solo una presa in giro, e come sempre l'Inps accetta tutto. Cosa posso fare visto che tanto non posso fare nulla per la malattia inventata, tanto si sa, dicono che sono esauriti e i medici oggi ti danno 3 mesi, ma almeno che non mi ha comunicato gli indirizzi, non ha ritirato nemmeno una mia lettera, nulla, cioè devo pagarla e basta. Il consulente che ho è molle e non prende decisioni, le lettere me le sono fatte da me. E’ possibile che non riesco a fare nulla? La ringrazio anticipatamente. Cordialità
Risposta: In questo caso, essendo trascorsi ben due mesi dall'epoca dei fatti, per cui appare tardiva qualsivoglia contestazione relativa all'abbandono ingiustificato del luogo di lavoro e ad altre condotte anche penalmente rilevanti, l'unica strada per poter procedere al licenziamento è costituita dalla prova che l'attuale assenza dal lavoro è pretestuosa. A tal fine sarebbe sufficiente provare che in costanza di malattia la dipendente pone in essere comportamenti incompatibili con la stessa; al riguardo spesso risultano decisive le prove raccolte a mezzo di agenzie investigative.



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