Declassato di ruolo? Puoi tenere l'ufficio
Questa la decisione presa dalla Corte di Cassazione con la sentenza numero 21734/2015 (verdetto dell'8 luglio depositato il 26 ottobre), che appoggia in pieno la protesta contro il licenziamento attuata dalla dipendente di una farmacia ospedaliera, non disposta a mantenere le distanze dal luogo in cui aveva sempre operato prima di essere declassata al ruolo di coadiutrice.
Delibera giustificata dal magistrato con il fatto che la condotta della donna nei confronti dei propri superiori e colleghi, oltre a non essere considerabile tanto grave da causare il licenziamento, non avrebbe nemmeno in alcuna maniera leso irreparabilmente la fiducia tra le due parti (azienda-collaboratore).
Il comportamento dimostrato dalla lavoratrice (che non ha generato all'impresa ed alla sua struttura gerarchica nessun danno capace di mettere a rischio la corretta esecuzione delle mansioni o la normale erogazione dei servizi) può infatti considerarsi accettabile ed assolutamente non impedente lo svolgimento dell'attività professionale.
Per tali ragioni, nonostante i titolari della farmacia ospedaliera pensino e sostengano che il gesto della donna rappresenti una chiara forma di insubordinazione e mancanza di rispetto nei loro confronti, secondo la Cassazione, in una simile casistica non sussistono basi concrete che scaturiscano il licenziamento per giusta causa.
A seguito di ciò, la lavoratrice è stata reinserita nel suo ambiente di lavoro e la farmacia ha dovuto risarcirle i danni, come disposto dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
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