Cosa fare se la dipendente fa spesso telefonate private sul posto di lavoro?

[Domanda di Gianna, 16/01/2014] Sono socia con mio marito in un'azienda con una decina di dipendenti. In ufficio abbiamo un'impiegata che viene solo al mattino dalle 9.00 alle 13.00. Purtroppo l'orario l'ha deciso lei per via della bambina da portare a scuola, mentre il nostro orario al mattino è dalle 8.00 alle 12.30.
Sono passati quattro anni dal giorno dell'assunzione e purtroppo invece di migliorarsi sta diventando sempre più distratta e assente. Pensiamo che questo susseguirsi di errori a volte banali a volte più gravi sia dovuto al fatto che da sempre tiene il suo telefonino vicino al computer che usa.
Ogni mattina, a diversi orari, riceve puntualmente una chiamata dal marito, niente di così urgente, solo per chiederle “come va, tutto bene?”.
Proprio per queste chiamate del marito, giorno dopo giorno ha alzato il volume della suoneria, per essere sicura di sentire subito la chiamata, perché in caso contrario se non risponde subito, il marito la chiama al telefono fisso del nostro ufficio.
Il tutto molto spesso succede in nostra presenza e anche se sta preparando un preventivo urgente con mio marito, quando suona il suo cellulare molla tutto, e noi dobbiamo aspettare che finisca di telefonare.
Molto spesso chiama anche sua madre per sapere cosa deve comprare al supermercato, e adesso sempre di più anche le sue amiche la disturbano durante l'orario di lavoro.
Lei queste conversazioni al suo cellulare durante l'orario di lavoro le fa sempre senza mai scusarsi e senza preoccuparsi dei disagi che ci procura quando magari siamo al telefono fisso, le squilla il cellulare e risponde a un tono di voce alto che disturba la persona che sta parlando sulla linea fissa.
Pensavamo che capisse da sola che sta sbagliando a comportarsi così visto che sa che non è nostra abitudine lasciare che i dipendenti usino il proprio cellulare come fa lei, ma ci sbagliavamo e giusto ieri abbiamo pensato di parlarle.
Lei ha reagito molto male, si è molto offesa e stamattina, dopo un po' che era al lavoro, ha deciso di andarsene.
Sembrava che avesse deciso di non venire più, di licenziarsi, visto che ci ha detto che adesso non se la sente più di lavorare da noi. Ma nel pomeriggio mi ha mandato copia di un certificato medico dove la diagnosi parla di episodio di cardiopalmo dopo evento stressante.
Adesso vorrei chiederle cosa devo fare, come dobbiamo comportarci, qualunque osservazione fatta nei suoi confronti da parte nostra risulterà un evento stressante che darà frutto a periodi di malattia, che nel suo caso è stipendiata come se fosse presente al lavoro. Perciò col supporto del medico potrà assentarsi dal lavoro quanto vuole, senza preoccuparsi del fatto che lei in ufficio si occupa di tutta la contabilità, chiusura IVA, controllo banche, pagamenti stipendi, contributi e chiusura bilancio.
Vi ringrazio fin da ora per una vostra sollecita risposta. Nell'attesa porgo distinti saluti.


Risposta: Per quanto concerne l'uso del cellulare durante l'orario di lavoro, se è pur vero che nessuna legge lo vieti espressamente, il datore di lavoro può sancirne il divieto mediante regolamento aziendale, magari limitandone l'uso alle pause dal lavoro. Senz'altro la condotta della lavoratrice, in presenza di una espressa previsione del divieto nel regolamento, avrebbe potuto costituire un illecito disciplinare anche grave, soprattutto se valutato in riferimento alle conseguenze dell'uso continuo del cellulare sul rendimento della lavoratrice.
Per quanto concerne la malattia, credo che in questa fase, qualora vi siano motivi di ritenere che la stessa sia pretestuosa, non possiate far altro che insistere con le visite fiscale o eseguire accertamenti che consentano di dimostrare l'esistenza di comportamenti incompatibili con lo stato di malattia dichiarato da parte della lavoratrice.
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