Simulazione Malattia del Dipendente

Definizione di Malattia nel Diritto del Lavoro

La malattia nell’ambito del diritto del lavoro, per definizione, è uno stato patologico che determina una condizione di incapacità al lavoro specifico svolto da quel lavoratore, tale da determinare la sospensione temporanea del rapporto di lavoro e non la sua risoluzione.

Licenziamento Legittimo per Giusta Causa e Simulazione di Malattia

Simulazione Malattia DipendenteNel caso in cui venga accertato che il lavoratore dipendente è assente dal posto di lavoro per una malattia simulata, cioè per fraudolenta simulazione di malattia, il datore di lavoro può licenziare per giusta causa. Si è in presenza,  infatti, in questo caso, di un inadempimento del lavoratore talmente grave da non consentire anche in via provvisoria la prosecuzione del rapporto di lavoro.

L’efficacia del licenziamento per giusta causa motivato dalla simulazione di malattia di un dipendente è immediata, nonostante la presenza di malattia, e rappresenta l’unico caso di recesso legittimo durante il periodo di comporto (Cass. 1.6.2005, n. 11674, in Lav. nella giur., 2006, 94).

La simulazione fraudolenta di malattia è infatti una causa che interrompe e non consente neppure temporaneamente la prosecuzione del rapporto di lavoro (Cass. 20.10.2000, n. 13903; Cass. 1.6.2005, n. 11674). È considerato motivo di giusta causa, secondo la giurisprudenza, il casi in cui un lavoratore in malattia abbia violato in modo significativo il dovere di non compromettere il recupero del proprio stato di salute (Cass. 19.2.1991, n. 1747) ed anche il caso in cui sia stato assente durante le fasce di reperibilità, in occasione della visita di controllo, senza un giustificato motivo (Cass. 21.5.1998, n. 5090; Cass. 27.4.1996, n. 3915).

Cosa si Intende per Simulazione di Malattia del Dipendente?

Per simulazione di malattia del dipendente, in ambito lavorativo, si intende il comportamento di un lavoratore che adducendo di essere ammalato, in realtà simula la malattia per rimanere assente dal proprio lavoro e andare ad esempio a svolgerne un altro per sé o conto terzi. La simulazione di malattia con il preciso scopo di stare assenti dal proprio abituale lavoro per andare a svolgerne un altro, che potrebbe però pregiudicare e ritardare la propria guarigione viene considerato come un caso di inosservanza dei doveri, tra cui quelli di fedeltà (Cass. 12.4.1985, n. 2434), e di diligenza nell’esecuzione delle proprie obbligazioni (Cass. 2.11.1995, n. 11355), e, in generale, dei principi di buona fede e correttezza vigenti in materia contrattuale (Cass. 6.10.2005, n. 19414, in Orient. Giur. Lav., 2005, 835).

Tra i doveri del lavoratore assente per malattia rientra infatti anche specificamente quello di osservare tutte le cautele necessarie per il sollecito recupero e guarigione della malattia ed il ripristino delle proprie energie psichiche e fisiche, così da poter riprendere la propria attività lavorativa quanto prima in piena efficienza.

È Sempre Vietata l’Attività Lavorativa a un Lavoratore Assente dal Posto di Lavoro per Malattia?

È giudizio consolidato nella copiosa giurisprudenza italiana (che, nel tempo, modifica il proprio orientamento e interpreta diversamente le leggi) che non esiste un divieto assoluto di prestare, mentre si è assenti dal lavoro per malattia, un’attività lavorativa a favore di se stessi o di terzi, in quanto l'esistenza di uno stato di morbilità implica una non idoneità al lavoro relativa, limitata cioè alle specifiche mansioni di pertinenza. Non è pertanto possibile a priori escludere che certe attività, anche lavorative svolgano un ruolo terapeutico sulla malattia.

Quando si Manifesta la Simulazione di Malattia di un Lavoratore in Costanza di Malattia?

Il lavoratore dipendente compie un atto illecito e perseguibile disciplinarmente nel caso in cui, assente dal proprio lavoro per malattia e in corso quindi di infermità, svolge un altro lavoro per sé o per terzi nel caso in cui questo lavoro compromette la sua guarigione o implica l'inosservanza del dovere di fedeltà evidenziando così una simulazione di malattia, che il datore di lavoro può accertare anche rivolgendosi ad investigatori privati (Cass. n.6236 del 2001 ).
Una delle attività svolte dalle agenzie investigative in ambito aziendale è quella di accertare la veridicità della malattia del dipendente. Le prove raccolte fanno fede come giusta causa per il licenziamento.

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Cosa Dicono le Sentenze della Suprema Corte sui Licenziamenti di Lavoratori in Malattia?

Le numerose sentenze della Suprema Corte Sezione Lavoro in merito a pronunciamenti relativi a casi di licenziamenti intimati durante il periodo di malattia di un lavoratore, confermano il consolidato filone giurisprudenziale per cui l'eventuale svolgimento di attività lavorativa in costanza di malattia non è vietato ma deve essere valutato, caso per caso, sotto il profilo della compatibilità tra l'attività svolta ed il tipo di patologia, della inidoneità dell'attività lavorativa di pregiudicare il recupero delle energie psico-fisiche, ovvero, diversamente, della simulazione fraudolenta della malattia.


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